HomeVoto all'esteroProssime elezioni italiane: calendario e guide

Prossime elezioni italiane: calendario e guide

Quali sono le prossime elezioni italiane? Con questa guida vogliamo aiutarvi a conoscere il calendario delle elezioni per farsi trovare preparati e sapere come votare all’estero.

All’inizio di giugno 2024 i cittadini italiani si recheranno alle urne per eleggere i propri rappresentanti al Parlamento Europeo, insieme agli altri Stati membri dell’Unione Europea.

Il dibattito pubblico rimane acceso, con il perdurare dei problemi legati all’inflazione e all’energia, e i sondaggi che suggeriscono un’affluenza alle urne maggiore rispetto all’ultima volta, fanno da premessa ad un’importanza particolare per queste prossime elezioni italiane.

Le preoccupazioni sugli impatti dei cambiamenti climatici sono aumentate dopo uno degli anni più caldi e secchi mai registrati, soprattutto tra i giovani, che chiedono azioni più rapide e ambiziose. Nel frattempo, il governo in carica da meno di un anno, ha ripetutamente criticato i piani europei di transizione verde, sostenendo che questi potrebbero minare l’industria italiana, anche se ha altresì mostrato un solido sostegno agli obiettivi climatici europei.

Calendario prossime elezioni italiane

Le prossime elezioni italiane, che comprendono le elezioni del Parlamento Europeo, e per alcuni comuni anche le elezioni amministrative, si terranno l’8 e il 9 giugno 2024, come definito dall’apposito decreto-legge approvato in Consiglio dei ministri. I turni di ballottaggio, invece, si svolgeranno il 22 e il 23 giugno.

Le elezioni italiane del 2024 si svolgeranno infatti in ventinove comuni capoluogo, sei di regione e ventitré di provincia, e nel dettaglio sono: Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Bergamo, Biella, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Cesena, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia.

Elezioni italiane per l’UE: il sistema elettorale

La rappresentanza proporzionale di lista è stata il sistema elettorale tradizionale della Repubblica Italiana dalla sua istituzione nel 1946 al 1994, pertanto è stata adottata anche per eleggere i deputati italiani al Parlamento Europeo dal 1979.

Sono stati introdotti due livelli: un livello nazionale per dividere i seggi tra i partiti ed un secondo livello elettorale per distribuirli tra i candidati in liste aperte. Sono state istituite cinque macro-circoscrizioni elettorali, ciascuna comprendente tra le due e le cinque regioni e ciascuna circoscrizione elegge un numero fisso di deputati.

A livello nazionale, i seggi sono divisi tra le liste dei partiti utilizzando il metodo maggioritario. I seggi vengono assegnati ai partiti e poi ai loro candidati più votati.

Nel periodo immediatamente precedente alle elezioni del Parlamento Europeo del 2009, il Parlamento italiano ha introdotto una soglia nazionale del 4%. È stata altresì concessa un’eccezione per i partiti che rappresentano alcune minoranze linguistiche in quanto tali liste possono essere collegate con uno dei partiti maggiori, combinando i loro voti, ma a condizione che tali partiti raggiungano a loro volta la soglia del 4% e che i candidati dei partiti di minoranza ottengano un numero sufficiente di voti, ossia non meno di 50 mila per il candidato principale.

Ogni partito politico che intenda partecipare alle elezioni europee dovrà raccogliere almeno tremila firme di aventi diritto per ciascuna circoscrizione elettorale; sono tuttavia esentate dalla raccolta delle firme tutte le liste che hanno almeno un gruppo alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica; tutte le liste che si sono candidate alle ultime elezioni politiche con il proprio simbolo e che hanno eletto almeno un parlamentare; tutte le liste che contengono il simbolo di una lista già esentata dalla raccolta delle firme; e le liste che fanno riferimento nel simbolo ad un partito europeo o ad un partito di altra nazione dell’Unione Europea che abbia ha eletto almeno un deputato europeo alle ultime elezioni europee.

I partiti europei al voto

Il partito della premier, Fratelli d’Italia, è uno dei membri più rappresentativi nel gruppo dei Conservatori (Ecr), di cui Giorgia Meloni è presidente dal settembre 2020. Quanto agli altri partiti dell’attuale maggioranza italiana, la Lega è uno dei partiti più grossi nel gruppo dell’ultradestra euroscettica (Id), mentre Forza Italia fa parte dei popolari (Ppe).

Passando alle opposizioni, il Partito democratico è un membro dei socialisti (S&D), mentre nel gruppo dei liberali (Renew) confluiscono tre diversi partiti: Azione, Italia viva e +Europa. Gli eurodeputati del Movimento 5 stelle fanno parte dei non iscritti, mentre non ci sono europarlamentari italiani nel gruppo della Sinistra. 

Prossime elezioni italiane: Focus elezioni amministrative 2024

Le prossime elezioni italiane si concentreranno principalmente sul lato amministrativo.

Complessivamente, considerando tutte le regioni, sono interessati gli elettori di 3.702 comuni, di cui 3.518 appartenenti a regioni a statuto ordinario e 184 a regioni a statuto speciale. L’elenco dei comuni è ancora provvisorio perché a questi si aggiungeranno altri eventuali comuni i cui consigli comunali saranno sciolti con DPR entro il 24 febbraio 2024.

Guardando i sondaggi attuali, gli italiani sono più preoccupati dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita. Nonostante l’immigrazione continui a rappresentare una preoccupazione, le devastanti inondazioni che hanno colpito la regione Emilia Romagna nel maggio 2023 hanno fatto sì che le preoccupazioni per la crisi climatica e i rischi come le inondazioni e la siccità legate ai cambiamenti climatici siano sempre più all’ordine del giorno.

Il 60% delle persone intervistate nei sondaggi nazionali ritiene che il cambiamento climatico sia il fattore chiave nella crescente gravità degli eventi estremi, e ciò si riflette anche nelle sensibilità delle più piccole realtà territoriali, le quali si sentono minacciata da un territorio che va governato con crescente coscienza.

Nei comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti le elezioni del sindaco avvengono congiuntamente all’elezione del consiglio e prevedono la possibilità di un turno di ballottaggio. A ciascun candidato sindaco possono essere associate una o più liste elettorali, contenenti i candidati alla carica di consigliere (in ciascuna lista nessun genere può essere rappresentato per oltre i due terzi della rappresentanza complessiva).

Qualora si verificasse un secondo turno di ballottaggio, per mancato raggiungimento del 50%+1 alla prima tornata, gli elettori saranno tenuti a scegliere solo per il candidato sindaco che preferiscono, e non per le liste che lo sostengono. Il candidato che riceve più voti al ballottaggio viene eletto sindaco, con attribuzione di un premio di maggioranza aggiuntivo conferito alle liste a lui collegate. Ecco tutto quello che sappiamo fino ad oggi sulle prossime elezioni italiane.

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