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Pensione all’estero: tassazione e info per pensionati all’estero

In tema di pensione all’estero innanzitutto va precisato che ogni residente all’estero, che possiede redditi prodotti in Italia, è obbligato a dichiararli all’amministrazione finanziaria secondo la normativa fiscale vigente.

Dunque non stiamo parlando di pensioni “estere” nel senso di quelle corrisposte ad un residente in Italia da un ente pubblico o privato di uno Stato estero, a seguito di lavoro prestato in quello Stato, bensì di pensioni maturate in Italia e poi percepite in uno stato estero da espatriati.

Pensione all’estero: tassazione in Italia

Come avremo già intuito: le pensioni pagate ai non residenti in Italia da enti residenti in Italia o da organizzazioni stabilmente operanti nel nostro Stato, sono imponibili in linea generale in Italia.

Infatti anche i non residenti in Italia sono obbligati a pagare le addizionali regionali e comunali IRPEF qualora nell’anno di riferimento risultasse dovuta l’IRPEF. Tale operazione andrà compiuta solo dopo aver sottratto le detrazioni e tutti quei crediti d’imposta spettanti per i redditi prodotti all’estero che hanno subito la ritenuta d’imposta a titolo definitivo.

Come i lettori di Residenteallestero ormai sanno bene, con diversi Paesi esteri sono in vigore Convenzioni internazionali contro la doppia imposizione fiscale sul reddito, in base alle quali ciascun Stato contraente individua i propri residenti fiscali.

Sulla scorta delle specifiche previsioni convenzionali contro le doppie imposizioni, le pensioni corrisposte ai cittadini non residenti possono essere assoggettate a tassa esclusiva nel Paese di residenza o nel Paese di erogazione del reddito; oppure a tassazione esclusiva da parte di uno Stato, superate specifiche soglie di esenzione e/o applicazione di predeterminate aliquote; o ancora a tassazione concorrente (cioè entrambi gli Stati prelevano un’imposta sullo stesso reddito) con conseguente diritto al credito d’imposta nel Paese di residenza.

Le aliquote delle addizionali regionali, comunali e degli enti locali sono determinate in base al domicilio fiscale del contribuente, stabilito nell’articolo 58 del decreto n. 600 del 1973. Tale decreto prevede che i non residenti abbiano il domicilio fiscale nel comune in cui si è prodotto il reddito.

Per le pensioni corrisposte ai non residenti, il luogo di produzione è individuato in conformità a quanto stabilito dall’articolo 23 del TUIR, in base al luogo in cui è ubicata la sede legale dell’Istituto previdenziale erogante, come riporta la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 261.

Pensioni all’estero e trasferimento di residenza in corso d’anno

Qualora un contribuente effettui un trasferimento della propria residenza nel corso dell’anno di riferimento, ed abbia risieduto in Italia per un periodo inferiore alla metà dell’anno, il frazionamento del periodo d’imposta è previsto solo da alcune Convenzioni internazionali contro la doppia imposizione (ad esempio quella Svizzera e quella tedesca).

Oltre alla residenza, la cittadinanza (esclusiva o plurima) costituisce infatti un ulteriore elemento rilevante per la definizione dell’ambito di applicazione delle Convenzioni contro le doppie imposizioni. Le Convenzioni possono prevedere regimi fiscali diversi a seconda che si tratti di pensioni erogate a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori del settore privato o a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori pubblici.

Richiedere l’applicazione della convezione internazionale per pensionati all’estero

Il soggetto titolare di trattamento pensionistico che risiede all’estero in uno dei Paesi con cui l’Italia ha stipulato una Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, può chiedere alla sede INPS che ha in gestione la sua prestazione l’applicazione della normativa prevista dalla specifica Convenzione.

Ciò può essere fatto chiaramente solo qualora si sia in possesso anche dei requisiti previsti dal precipitato normativo citato (come ad esempio l’iscrizione all’AIRE), e conseguentemente si beneficerà della detassazione della pensione italiana, oppure dell’applicazione di un trattamento fiscale più favorevole.

Pensionati italiani all’estero e Certificazione Unica

Con l’introduzione del decreto legislativo n. 175 del 2014 è stata prevista, in sostituzione del vecchio CUD, la Certificazione Unica, la quale include oltre ai redditi di lavoro dipendente, assimilati, e di pensione, anche quelli di lavoro autonomo e diversi. Il modello di Certificazione Unica dei redditi è necessario per la presentazione della dichiarazione dei redditi all’amministrazione finanziaria.

I soggetti in possesso di credenziali di accesso SPID (come fare SPID velocemente) possono scaricare e stampare la Certificazione Unica disponibile online. In presenza di pensioni esentate in tutto o in parte da imposizione fiscale in Italia, perché il percipiente risiede in uno Stato estero con cui è in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni i redditi vengono così indicati:

  1. se il reddito è totalmente esentato, il relativo importo è indicato nella Certificazione Unica all’interno della sezione “Altri Dati – Redditi Esenti”;
  2. se i redditi sono parzialmente esentati da imposizione fiscale in Italia, l’ammontare del reddito esente corrispondente alla soglia di esenzione prevista specificamente da ciascuna delle Convenzioni e va indicato nel modello della Certificazione Unica nella sezione “Altri Dati – Redditi Esenti”, mentre la restante quota imponibile va indicata nella sezione “Dati Fiscali” al punto relativo ai redditi da pensione;
  3. le ritenute, operate in virtù del peculiare regime impositivo previsto, vanno individuate nell’apposita sezione dedicata alle “Ritenute”.

Pagamento pensioni all’estero

in materi di pensioni all’estero, INPS paga sia pensioni in regime nazionale (liquidate sulla base di soli periodi assicurativi italiani); che pensioni in regime internazionale (quelle liquidate totalizzando i periodi assicurativi maturati in Italia con quelli maturati in Paesi dell’Unione europea o in Paesi extracomunitari che hanno stipulato Convenzioni bilaterali dedicate).

A tali scopi l’INPS si avvale di una banca che viene individuata a seguito dello svolgimento di una gara comunitaria, ed attualmente le operazioni sono in affidamento a Citibank N.A.

Il pensionato residente all’estero può chiedere il pagamento nel paese estero di residenza, con accredito su conto corrente bancario oppure l’INPS può autorizzare la banca all’emissione (e spedizione) di un assegno non trasferibile. Citibank esegue i pagamenti con cadenza mensile, in euro o in valuta locale, a seconda della scelta del beneficiario.

Il soggetto titolare di trattamento pensionistico può aprire un conto corrente presso qualunque sportello bancario localizzato sia all’estero che in Italia e comunicarne i dati alla sede INPS che gestisce la sua pensione oltre che alla banca che gestisce i pagamenti, al fine di ottenere l’accredito diretto di ogni mensilità.

Qualora si richiedesse il pagamento in un paese aderente all’Area SEPA andranno resi noti i codici IBAN e BIC del conto corrente; mentre per i pagamenti che devono essere effettuati al di fuori dell’area SEPA vanno comunicate le coordinate bancarie complete in uso nel paese estero in cui si percepisce il trattamento previdenziale.

Migliori paesi dove ricevere pensione all’estero

Trasferirsi in un altro Paese per andare in pensione richiede molta attenta ricerca e pianificazione, tenendo conto della sicurezza sociale, dell’assistenza sanitaria e delle proprie finanze. La popolazione globale sta nettamente invecchiando, ed entro il 2050 l’OCSE prevede che il 30% della popolazione mondiale avrà più di 65 anni.

Da un certo punto di vista molti paesi si stanno attrezzando a gestire questo aumento demografico degli anziani, mentre altri avvertono la pressione ed affrontano sfide cruciali derivanti dal rapido invecchiamento della popolazione. Ma quali paesi sono i più attrezzati a sostenere i propri cittadini anziani? Scopriamoli assieme.

Costa Rica

Forse sono le spiagge tropicali incontaminate, il clima eterno primaverile nella Central Valley, o il fatto che ospita una delle zone blu del mondo, l’energia vulcanica che scorre attraverso il suo terreno, la ricca biodiversità dei suoi flora e fauna, le splendide cascate turchesi: la Costa Rica è stata classificata come uno dei paesi più felici al mondo.

Questo gioiello centroamericano non è solo un punto di riferimento per i pensionati di di tutto il mondo, ma anche per i nomadi digitali e persino per le famiglie che cercano di sfuggire alla frenetica corsa al successo delle grandi città. Per molti è un sogno trasferirsi in questo paradiso tropicale, dove la vita quotidiana convive con la natura.

Portogallo

Ciò che al Portogallo manca in termini di dimensioni geografiche, viene compensato dalla sua inconfondibile diversità. Dalle vivaci città ai pittoreschi borghi medievali, questo piccolo gioiello di paese ha davvero qualcosa per tutti.

Lisbona, la vivace capitale del Portogallo, è un energico mix di musei, concerti, ristoranti, case storiche piastrellate e fascino del vecchio mondo. Considerato che la città è costruita su sette colli, è meglio salire a bordo di uno degli iconici tram gialli o di altri mezzi di trasporto pubblico per spostarsi. Sede del principale aeroporto del Portogallo, Lisbona accoglie ogni anno una quota di turisti impressionante e ciò aiuta la diffusione quotidiana della lingua inglese.

Leggi come vivere da pensionato in Portogallo.

Islanda

L’Islanda sta diventando una destinazione sempre più popolare per i pensionati che si trasferiscono all’estero per vivere il resto della loro vita.

La leggendaria bellezza naturale dell’Islanda, la sua ricca storia e la profusione di persone di lingua inglese la rendono una destinazione di viaggio desiderabile anche se è più costosa di posti come il Costa Rica. Oltre alla bellezza naturale dell’Islanda, molti sono attratti dalla tranquillità e dalla sicurezza che sperimentano gli abitanti islandesi.

Naturalmente, da cittadino di uno stato membro dell’Unione Europea (UE) o dello Spazio Economico Europeo (SEE), non devi preoccuparti di vincoli burocratici; dovresti invece concentrarti sulla questione pratica di provvedere a te stesso durante la pensione. Come pensionato, dovrai essere infatti in grado di dimostrare di avere le risorse necessarie a sostenerti durante la pensione.

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